Uma ótima notícia para os admiradores e estudiosos de Bento XVI(Ratzinger) : a publicação, em 16 volumes, da sua "Opera omnia" . Não é nada fácil conseguir alguns dos trabalhos, considerados fundamentais para a compreensão do seu pensamento. Requer tenacidade e um pouco de sorte. Posso me considerar um destes sortudos: consegui encontrar uma cópia, em italiano, do “Popolo e casa de Dio in Sant`Agostinho”e em ingles, do trabalho sobre São Bonaventura( The theology of history in St Bonaventure). Esta última comecei a ler, mas tive que interromper a leitura. A primeira, considerada obra chave no pensameno de Ratzinger, pretendo ler assim que terminar o semestre acadêmico puquiano. Neste intervalo, tive a oportunidade de ler um ótimo texto sobre o pensamento do Bento XVI, cuja leitura recomendo, “Ratzinger's Faith: The Theology of Pope Benedict XVI” da Tracey Rowland. Abaixo publicamos um trecho do prefácio ao primeiro volume. O autor, naturalmente, é o Ratzinger.
“Il Concilio Vaticano II iniziò i suoi lavori con la discussione dello schema sulla sacra liturgia, che poi venne solennemente votato il 4 dicembre 1963 come primo frutto della grande assise della Chiesa, con il rango di una costituzione. Che il tema della liturgia si trovasse all’inizio dei lavori del Concilio e che la costituzione sulla liturgia divenisse il suo primo risultato venne considerato a prima vista piuttosto un caso. Papa Giovanni aveva convocato l'assemblea dei vescovi con una decisione da tutti condivisa con gioia, per ribadire la presenza del cristianesimo in una epoca di profondi cambiamenti, ma senza proporre un determinato programma. Dalla commissione preparatoria era stata messa insieme un’ampia serie di progetti. Ma mancava una bussola per poter trovare la strada in questa abbondanza di proposte. Fra tutti i progetti il testo sulla sacra liturgia sembrò quello meno controverso. Così esso apparve subito adatto: come una specie di esercizio, per così dire, con il quale i Padri potessero apprendere i metodi del lavoro conciliare.
Ciò che a prima vista potrebbe sembrare un caso, si rivela, guardando alla gerarchia dei temi e dei compiti della Chiesa, come la cosa anche intrinsecamente più giusta. Cominciando con il tema "liturgia", si mise inequivocabilmente in luce il primato di Dio, la priorità del tema "Dio". Dio innanzitutto, così ci dice l’inizio della costituzione sulla liturgia. Quando lo sguardo su Dio non è determinante ogni altra cosa perde il suo orientamento. Le parole della regola benedettina "Ergo nihil Operi Dei praeponatur" (43, 3: "Quindi non si anteponga nulla all’Opera di Dio") valgono in modo specifico per il monachesimo, ma hanno valore, come ordine delle priorità, anche per la vita della Chiesa e di ciascuno nella sua rispettiva maniera. È forse utile qui ricordare che nel termine "ortodossia" la seconda metà della parola, "doxa", non significa "opinione", ma "splendore", "glorificazione": non si tratta di una corretta "opinione" su Dio, ma di un modo giusto di glorificarlo, di dargli una risposta. Poiché questa è la domanda fondamentale dell’uomo che comincia a capire se stesso nel modo giusto: come debbo io incontrare Dio? Così, l’apprendere il modo giusto dell’adorazione – dell’ortodossia – è ciò che ci viene donato soprattutto dalla fede.”
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